Il metodo Giolli?
IL METODO GIOLLI
Appare un po' presuntuoso parlare di metodo Giolli, eppure nei 20 anni di attività si sono sedimentate delle attenzioni, delle osservazioni, degli atteggiamenti che definiscono almeno uno stile proprio.
Giolli attinge al metodo Boal (Teatro dell'Oppresso), ma lo coniuga con la nonviolenza specifica, con il pensiero di Freire, con l'Approccio di Comunità e altro ancora.
In realtà lo stesso metodo Boal non esiste, ma esistono vari metodi (o forse meglio stili) in ragione delle personalità che lo adottano e della loro cultura.
Boal non ha una scuola, né conosciamo scuole di TdO nel mondo, ma solo scambi di esperienze, stage... dove i i conduttori si formano a partire da qualcosa che hanno fatto, visto, letto e da molta pratica.
Quel che segue sono definizione nostre o ri-definizioni nostre di quanto scrive e pratica Boal.
Il teatro dell'oppresso viene definito da Boal come un metodo teatrale, ai confini tra teatro, politica, educazione, azione sociale e terapia.
In quanto metodo prevede:
- delle tecniche
- delle fasi di lavoro
- delle attenzioni alla conduzione del gruppo, all'osservazione, alle relazioni e ai processi
- un processo di ricerca.
Per noi è molto importante non confondere il metodo con le tecniche specifiche; non si fa TdO perchè si usa il Forum o degli esercizi, ma se si segue un processo di ricerca/liberazione dalle oppressioni e violenze.