2 Maggio 2014 - report
REPORT SULLA GIORNATA DEL 2 MAGGIO
Tema e parola chiave: coscientizzazione
- Grazie agli intervenuti dal vivo:
Daniele Barbieri, Alessia Frangipane, Dimitris Argiropoulos
- al piccolo pubblico
- a quelli presenti virtuali:
Benito Fernandez, Jordi e Montse Forcadas, Maria Paola Rottino, Paolo Vittoria, Oksana, Lutegarde dell'IPF San Paulo
- a chi ci ha scritto suoi commenti e domande (vedi sotto).
In estrema sintesi riportiamo il ricco dibattito che ha colto tanti aspetti del concetto di coscientizzazione, la parola di questo incontro.
(qui trovi il programma: http://www.giollicoop.it/index.php/it/articoli/102-boal-freire-e/582-2-maggio-program)
Benito sottolinea due usi distorti della coscientizzazione, nella pratica boliviana:
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un uso pragmatico, volto a insegnare corretti comportamenti (di salute, di alimentazione, di sicurezza stradale,...)
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un uso manipolativo e in ultima analisi propagandistico, dettato dal fatto che molti sentono il Governo amico, si sentono già coscientizzati e attendono istruzioni dall'alto, in quanto si crede in un Governo radicalmente diverso e popolare.
Infine porta una critica che ha fatto il movimento indigenista alla parola, vista come legata a concetti occidentali di coscienza critica come coscienza “scientifica”, quindi come ulteriore modo di colonizzare che non tiene conto della cosmo-visione indigena.
Daniele ripropone la parola “auto-coscienza”, caduta in disuso ma significativa. Quindi vede i mass-media come maggiormente interessati alle notizie negative, anche se non mancano piccole esperienze positive di società altra.
Alessia preferisce parlare di consapevolezza, anche se nei principi di Libera si parla poi di memoria e impegno e quindi di coscienza e azione. Insiste sulla necessità di aprire gli occhi dando informazioni, perché molte cose sulle mafie non si sanno, quindi un primo passo è accrescere la consapevolezza. Cita infine la campagna “Riparte il futuro” che spinge i candidati alle elezioni alla trasparenza e responsabilità verso gli elettori... altra forma di coscientizzazione.
Montse e Jordi preferiscono la parola “empoderamiento” o empowerment, perché “coscienza” richiama qualcosa di religioso, di legato a una visione bene/male. Il loro lavoro coi giovani vuole aiutarli a passare da una coscienza individuale a una collettiva, di gruppo, riconoscendo la comune oppressione. Coscientizzare è anche rendere chiaro il proprio potere come gruppo oppresso.
Maria Paola afferma che nella scuola come sistema è impossibile la coscientizzazione, mentre vede luce nei percorsi extra scolastici. Oggi c'è mancanza di coscienza di sé, e questa è il primo passo per poter avviare una coscientizzazione come azione collettiva.
Un'altra distorsione che vede della parola è lo psicologismo, ovvero una ricerca personale ma individuale di coscienza maggiore, legata a percorsi intimisti.
Lutegarde (dell'Istituto Paulo Freire di San Paulo, Brasile) nel video inviatoci, ha insistito sul concetto di oppressione come divisione del potere nella società di classe.
Dimitris, fra le tante cose che porta, sottolinea che la coscientizzazione è portare la coscienza alla storicità, al progetto, a immaginare futuri possibili. Ricorda poi che la crisi ha generato in Grecia tante forme di solidarietà e gratuità inaspettate.
Propone di usare “dinamizzazione” invece di empowerment o “potere”, nel senso di potenzialità, non di dominio.
Paolo Vittoria pensa che letture superficiali di Freire e Boal possano portare a equivoci; serve quindi rigore nel mantenere i principi ma creatività nel rinnovarli. In Brasile vede molte pratiche opposte alla coscientizzazione, nei fatti.
Quello che Boal aggiunge a Freire è l'importanza dell'arte e dei linguaggi non verbali nel processo di coscientizzazione.
Oksana dall'Ucraina racconta l'esperienza recente di sviluppo di un movimento di TdO anche nella delicata situazione politica attuale. Insiste che il TdO può creare uno spazio democratico e sicuro dove le diverse opinioni possono confrontarsi.
Rimangono diverse domande che sono emerse nella discussione:
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il mondo dei media è un luogo dove la coscientizzazione è possibile? O si può fare solo informazione o contro-informazione (quindi con le stesse modalità trasmissive)?
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L'università è un luogo di possibile coscientizzazione?
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Quali sono i luoghi dove è possibile, o auspicabile, o impossibile?
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I movimenti sociali e politici possono fare coscientizzazione o solo propaganda, chiamandola sensibilizzazione?
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La controinformazione può essere usata come inizio provocatorio del dialogo Freiriano?
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Si può coscientizzare nelle Istituzioni o solo fuori di esse?
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Che rapporto tra coscientizzazione e legalità? Tra legge e giustizia?
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Come si fa coscientizzazione quando, come in Ucraina, sembrano esserci due gruppi di oppressi che si accusano reciprocamente, invece di individuare il comune oppressore reale?
La giornata si è conclusa con il dialogo con Oksana e il rinvio al prossimo anno.
Le riprese video verranno messe online.
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ENGLISH
2nd MAY DAY REPORT
Theme and key word: conscientization
- Thanks to people who were present live:
Daniele Barbieri, Alessia Frangipane, Dimitris Argiropoulos
- to the small audience
- to whom was virtually present:
Benito Fernandez, Jordi and Montse Forcadas, Maria Paola Rottino, Paolo Vittoria, Oksana, Lutegarde
- to whom wrote comments and questions (see below).
As a strict summary, we report the rich debate which captured different aspect of the “conscientization”, the key work of this meeting.
(here you can find the program: http://www.giollicoop.it/index.php/it/articoli/102-boal-freire-e/582-2-maggio-program)
Benito underlines two misuses of conscientization, in the Bolivian practice:
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a pragmatic use, based on teaching correct behaviours (about health, supply, street security,...)
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a manipulative use, like propaganda, coming from the fact that many people feel the Government as friendly, they perceive themselves as already aware and are waiting more instruction from the top, from this Government felt different and popular.
Finally Benito brought a criticism from “Indigenous movement” that says this concept comes from a western scientific based approach that forgets the indigenous cosmos-vision, that is it brings another colonization.
Daniele proposes the old word “self-consciousness”, used by feminist movement and now forgotten but still meaningful
Alessia prefers to use awareness, but in the principles of Libera (association against the Mafia) one speak of memory and commitment, that is as consciousness and action. She stresses about the need to give information to people to make them aware about Mafia, because if people don t have information cannot fight against Finally she cites the campaign “Restarts the future” who push political candidates to transparency and responsibility toward electors... another way to make conscientization.
Montse and Jordi prefer the Spanish “empoderamiento” or empowerment, because “conscience” recalls something religious, linked to a good/bade vision. Their work with youth aim at helping them to pass from an individual consciousness to a collective one, where they can also be aware about their own power as oppressed group.
Maria Paola sentences that in school today as system, conscientization is impossible while she sees some possibility outside school. What is lacking today is the individual awareness and this is the first step before conscientization as collective action.
Lutegarde in his video stressed the concpet of oppression as class-based division of power.
Dimitris underlines that “conscientization is bringing conscience to perceive itself in the history, to work out a project, to imagine possible futures. Remind then to Greek crisis that has crated new attitudes of solidarity unexpected.
He proposes to use the Portuguese term “dynamization” instead of empowerment or “power”, in the meaning of potentiality, not in the one of domination.
Paolo Vittoria thinks that superficial readings of Freire and Boal could bring to misunderstanding; therefore it is necessary to be rigorous in keeping the principles but creative in renovating the two methods In Brazil he sees many practices that are camouflaged, but in reality are on the opposite side with conscientization.
What Boal adds to Freire is the importance of art and non verbal languages in the process of conscientization.
Oksana from Ukraine tells the recent experience of Theatre of The Oppressed movement development within the present delicate political situation. She stresses that T.O. Can create a safe space and democratic one where the different opinions can be confronted.
Many questions are left, emerged from discussion:
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the mass-media world is a venue where conscientization is possible? Or only can be done information or counter-information (therefore with the same transitive, banking, ways)?
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University is a place of possible conscientization?
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Which are the places where is possible, or desirable, or impossible?
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Social and political movements can curry on conscientization or only propaganda, calling that sensitization?
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counter-information can be used as a starting point, provocative, of Freirian dialogue?
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Is it possible to run a conscientization process within Institution or only outside?
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What is the relationship between conscientization and legal level? And between law and justice?
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How to make conscientization when as in Ukraine, seems to be two groups of oppressed who accuse mutually instead of focusing the common real oppressor?
The day ended with the dialogue with Oksana and inviting people next year.
The video records will be put online.
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Si può parlare di coscientizzazione nella scuola italiana? C'è nella prassi pedagogico-didattica la consapevolezza del sapere dei piccoli, del valore di imparare tutti da tutti, insegnando e apprendendo reciprocamente? Ricordo ciò che diceva una vecchia insegnante parecchi anni fa: "Siamo 28 maestri in classe". Peccato che non l'ho più sentito dire...mariapia
vuoi dirci qualcosa su quest parola coscientizzszione?
maturazione della visione
aspetti di te
dimensioni del tuo contesto o di un problema
dimensioni della storia e del mondo
......cominciano ad appartenerti
ciao
Anna
Coscientizzazione è un percorso che ho vissuto più volte, soprattutto grazie a voi.
E’ un’esperienza che nel gruppo e nell’individuo, quando diventa progetto e in qualche modo si realizza, lascia un segno indelebile.
Dopo di che sai che il cambiamento è possibile e tendi a metterti in discussione, a sollecitare il gruppo sociale nel quale lavori,
a rivedere il lavoro di comunità sotto tutt’altra luce. Spesso davvero conflittuale! … non devi mai mollare.
E’ una scelta continua.
Incredibilmente, in questo momento storicamente di massima oppressione, nei gruppi che frequento, colgo molte difficoltà a destrutturarsi.
Ciao Francesca
Alle 16.30 iniziamo la nostra riunione per la partecipazione al Forum Mondiale di Torino organizzato dall'Istituto Paolo Freire Italia.
Vi mando il ns Calendario 2014. Date un'occhiata.
Coscientizzazione nei quartieri di case popolari, di degrado e di esclusione, a Milano.
Buon lavoro.
Se ce la facciamo vi diciamo qualche cosa.
Saluti.
Grazie.
Franca Caffa e tutti noi
--
Via degli Etruschi 1 - 20137 - Milano
tel/fax 02/55011187 - 3391106607
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http://www.comitatoinquilini.org
http://www.facebook.com/cominquilini
La mia definizione di coscientizzazione piu' articolata è la seguente :
processo di apprendimento che diventa coscienza critica e dialogica per "costruire "insieme in solidarietà
possibili percorsi di liberazione individuale e collettiva
da qualsiasi forma di oppressione .
Se invece associo il termine a 3 parole che mi vengono in mente istintivamente posso dire : rinascità,possibilità e libertà.
Un abbraccio a tutte e tutti di cuore
Buon lavoro e buon divertimento
Patrizia da Bs
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Marco
coscientizzarsi: liberarsi, trovare ciò che ci fa brillare gli occhi, rialzarci in piedi, nominare i
conflitti in modo nonviolento, e pronunciare le "nostre" parole, non quelle che qualcun altro si
aspetta che diciamo
è un lungo processo…
buon lavoro a tutti e tutte i presenti