L'International Theatre of the Oppressed Organisation
IL TDO NEL MONDO: L'ITO International Theatre of the Oppressed Organisation
Giolli collabora con vari gruppi esteri e si tiene particolarmente in contatto con l'ITO, considerando coerente e vincente la collaborazione con chiunque operi col TdO, se in sintonia con i nostri princìpi.
BREVE SINTESI DELL'INCONTRO INTERNAZIONALE ITO
BARCELLONA
14-19 APRILE 2005
L'incontro organizzato dall'olandese Ronald Mathissen, il belga Luc Opbedeck e Julian Boal si è svolto parallelamente ai laboratori tenuti da alcuni dei principali esperti mondiali del TdO.
Nelle 8 ore circa di incontro sull'ITO gli organizzatori hanno presentato l'idea di questo organismo. Da circa 4 anni esiste un website ricco di possibilità (http://www.theatreoftheoppressed.org) con Forum in inglese e altre lingue, notizie, progetti esemplari svolti, bibliografia, lista di gruppi e singoli praticanti TdO nel mondo, ecc. Viene edita una rivista online, "Under pressure", al suo 21° numero, con articoli da varie parti del mondo. Da un anno circa il gruppo ha presentato la Dichiarazione dei Principi del TdO stesa da Boal, anche allo scopo di contrastare il diffuso maluso del TdO (Julian testimonia di forum razzisti o interventi manipolatori nelle imprese, in vari paesi).
Ora, l'associazione olandese Formaat di cui fanno parte Ronald e Luc non può più sostenere il progetto del sito e chiede aiuto per proseguire questa iniziativa. Inoltre l'ITO, da idea dei 4 promotori, vorrebbe diventare idea di molti nel mondo, se ritenuta necessaria.
Al primo incontro, su queste informazioni condivise, la ventina di persone presenti (Austria, Francia, Canada, Germania, Inghilterra, Turchia, Svezia, Croazia, Nepal e Danimarca...) ha discusso a lungo. Si è concordato di dare il via a una consultazione mondiale. Arriveranno tra breve alcune domande chiave per capire se il mondo TdO vuole o meno costruire una struttura internazionale di coordinamento e di che tipo.
Il dibattito è stato acceso tra chi sostiene una struttura centrale (anche se con più presenza dei vari continenti e non eurocentrica), con uno o più dipendenti, che raccolga e diffonda le esperienze, che dia aiuto alla nascita di gruppi, che presenti progetti su scala mondiale, ecc. e chi invece vede la sua nascita con timore. A lungo si è discusso di come trattare esperienze e gruppi che lavorano contro i principi del TdO ma usandolo male: si fa l'esempio di spettacoli Forum razzisti, e di uso del Forum nelle imprese per manipolare la partecipazione dei dipendenti. Alcuni propongono di dare un marchio ITO ai buoni progetti, altri di discutere la qualità dei progetti senza dare marchi, altri di concentrarsi sul buono che si fa e ignorare il resto.
Anche la partecipazione a ITO per alcuni deve basarsi su scelte chiare, per esempio adesione alla Dichiarazione dei Principi, per altri deve essere libera. Si è parlato anche di organizzare delle votazioni continentali per eleggere delegati che poi vadano a comporre l'ITO office, di evitare la burocratizzazione con rotazione di incarichi e trasparenza. Alcuni, invece delle elezioni preferirebbero una sorta di Comitato etico che vigili sui princìpi e governi l'ITO.
L'idea generale e condivisa è di aprire un dibattito mondiale sulla funzione dell'ITO o comunque sulla necessità di un coordinamento mondiale del TdO; questo dibattito, svolto nei singoli paesi, dovrebbe confluire ai promotori dell'ITO e generare un secondo incontro, in autunno 2005, in cui decidere come proseguire. Si è pure previsto che non emerga la necessità di un ITO e che la situazione vada bene come è ora. Si è parlato anche degli assenti, della volontà di non lasciar fuori nessuno e di come rendere il dibattito sull'ITO veramente aperto.
Tassa: si è parlato, nel caso passi l'idea di una struttura mondiale, di auto tassarsi come organismi TdO per sostenere le spese di una persona fissa che possa coordinare il lavoro dell'ITO e cercare finanziamenti (L'Unesco per esempio ha lanciato 10 anni di lotta alla povertà in cui il TdO sarebbe fantastico, ma nessuno può proporre questo non essendo l'ITO una organizzazione formale riconosciuta).
Continenti: molto si è discusso di come aiutare la partecipazione degli altri continenti, in modo da evitare l'eurocentrismo e di come dare spazio anche alle donne in maniera paritaria (in questo incontro i conduttori erano quasi tutti maschi).
ITO come un Jolly: una bella metafora di Luc è stata che ITO dovrebbe essere come un Jolly rispetto alla comunità del TdO mondiale, dovrebbe cioè focalizzare i problemi e aiutare la ricerca di soluzioni. Facilitare quindi l'empowerment dei gruppi TdO ovunque, ma senza sanzionare, controllare o giudicare.
Traduco alcuni dati dall'introduzione all'incontro, un ciclostilato che è stato dato per avviare la discussione sulla base di una conoscenza comune di cosa è stato fatto finora. Tutti hanno ringraziato Formaat per aver ospitato il sito e dato lavoro volontario per esso, partendo dal nulla per arrivare alla concentrazione di informazioni di oggi.
Peter Brook e A.Mnouchkine hanno dato il loro appoggio all'ITO; per gli organizzatori sarebbe utile avere altri personaggi del mondo teatrale o no, che possano dare riconoscimento ufficiale. Nelle "Pagine gialle" sono elencati 155 indirizzi di persone e gruppi di 47 paesi diversi dove si fa TdO, ma informalmente se ne conoscono altre decine e si stima ci siano circa 20.000 persone al mondo che lo usano abitualmente. E' stato chiesto di registrarsi a chi non l'ha fatto ancora.
UP: il trimestrale online che esce col numero 21 a fine aprile e ha pubblicato 65 articoli da ogni parte del mondo su esperienze o dibattiti teorici o altro. Chi vuole può proporre un suo articolo.
Progetti esemplari: su diritti umani in Kenya, movimenti rurali in India, lavoro nelle prigioni brasiliane, teatro in zone di guerra, in Palestina, ecc.
Video su diversi Jolly di ogni paese intervistati da Julian Boal su idee e suggerimenti per i Jolly.
Forum di discussione: ne sono stati aperti 27 al momento, in inglese e uno in spagnolo. Gratuitamente ogni paese può aprire un Forum nella propria lingua.
Discussione per legittimità: ci si è domandati come può ITO avere legittimità e l'unico modo è di avviare una fase aperta, invitando tutti coloro che sono interessati al TdO a discutere di cosa deve essere ITO e se deve esistere prima di tutto un qualcosa di centrale.
Progetti: in una seconda parte di tempo si è lavorato su progetti presentati da una persona attorno a cui si sono aggregati gli altri: - Lavoro con i rifugiati proposto dall'austriaca Birgit - Come avviare un'esperienza di Teatro-Legislativo in Croazia, proposto da Aleks di Pola - Come avere contatti con gruppi TdO femministi, proposto da Jasle di Istambul - Creare e diffondere una soap opera con personaggi locali che vengono poi inviati in un successivo paese, proposto da Simon canadese - Creare un Forum sulla Globalizzazione da far girare nel mondo, Simon - Come appoggiare il lavoro della rete boliviana verso l'assemblea costituente, proposto da Roberto di Giolli - Creare un gruppo europeo di attori che monti spettacoli di Teatro-Giornale sul razzismo e fascismo e possa creare spettacoli che girino per vari paesi, proposto da Heinz e Till, Germania.
Come usare il sito?
Il gruppo promotore chiede di usare di più il sito, per esempio aprendo dei Forum anche nella propria lingua, gratuitamente, invece di farlo su altri siti, mandando progetti esemplari, inviando informazioni e notizie, arricchendo la bibliografia, iscrivendosi alla mailing list e alle pagine gialle che presentano i vari gruppi nel mondo.